I MOVIMENTI PRO UFO

Culti dei dischi volanti: non più solo una curiosità

(pubblicato su “Avvenire” del 5 dicembre 2000 con il titolo “Gli adepti degli UFO”)

Il rapporto che il CESNUR presenta il 4 dicembre a Torino sui culti dei dischi volanti in Italia, descrive una realtà che ha ormai un posto di rilievo nel quadro della “nuova religiosità contemporanea”. Gli aderenti ai culti ufologici, intesi come seguaci di “contattisti”, cioè di persone che affermano di avere ricevuto dagli extraterrestri un messaggio religioso, distinti dai semplici “ufologi”, che hanno per i dischi volanti un interesse che non è di natura religiosa (superano i centomila nel mondo); in Italia sono più di mille, con un’influenza però su una cerchia assai più vasta. L’eco del contattismo americano raggiunge l’Italia negli anni 1950, fra l’altro sulle colonne della prima rivista ufologica italiana, Spazio e Vita (1958-1959). Agli inizi degli anni 1960 cominciano a farsi conoscere i primi contattisti italiani, le cui vicende sono descritte con curiosità dalla stampa. Un ruolo preminente è assunto in quel decennio dall’oggi non più esistente Centro (o Gruppo) Alaya di Venezia, che emerge come uno dei numerosi centri che su scala internazionale ricevono messaggi da Ashtar Sheran o Shteran, comandante della Flotta Intergalattica. Oggi i gruppi presenti in modo organizzato sul territorio nazionale sono cinque: due di importazione, la Religione Raeliana e Unarius, e tre nati in Italia, l’Associazione Culturale “Giordano Bruno” (erede di “Nonsiamosoli”), NovaConvivia e la C.O.O.P. C.O.S.M.O.

La Religione Raeliana ( cui è dedicata la ricerca svolta per il CESNUR dalla sociologa canadese Susan Palmer, ora pubblicata in un volume separato -I Raeliani, Elle Di Ci-) è il maggiore culto ufologico su scala mondiale. Fondata dal giornalista francese Claude Vorilhon (“Raell”) dopo il contatto che sarebbe avvenuto nel 1973 nel cratere del Puy de Lassolas, presso Clermont-Ferrand, con un extraterrestre, e oggi con sede centrale nel Québec, la “religione atea” raeliana insegna che gli uomini sono stati creati in laboratorio da scienziati extraterrestri, gli Elohim. Gli stessi Elohim hanno ora rivelato a Rael che non esistono né Dio né anima, né Paradiso né Inferno – anche se dopo la morte, coloro che lo meritano saranno “ricreati” sul loro pianeta e che, creati in laboratorio, i terrestri non hanno ragioni né per porre limiti alla scienza (nell’ottobre 2000 ha suscitato scalpore l’annuncio della Religione Raeliana di essere ormai prossima al successo in esperimenti di clonazione umana), né per reprimere i loro desideri e la loro sessualità (da cui la propaganda raeliana per un’ampia libertà sessuale, sovente con tinte anticattoliche). La Religione Raeliana è presente in Italia dal 1983; nel 1990 la sede nazionale è stata trasferita da Roma a Pordenone. Attualmente i raeliani italiani sono circa cinquecento, e nel 1999, per la prima volta, l’Italia ha ospitato gli stage europei presieduti da Rael.

Secondo in ordine di grandezza in Italia è il gruppo un tempo chiamato “Nonsiamosoli”, che riunisce i numerosi seguaci di Giorgio Bongiovanni, residente a Porto Sant’Elpidio, che si presenta come erede dell’ormai anziano contattista Eugenio Siragusa, già fondatore del Centro Studi Fratellanza Cosmica e i cui rapporti con Bongiovanni hanno conosciuto varie oscillazioni. Il 2 luglio 1999 Bongiovanni ha sciolto le “arche” in cui si articolavano i gruppi Nonsiamosoli nel mondo, dichiarando di non volere promuovere un “bongiovannismo” come religione o setta: questo scioglimento non è però stato vissuto come una cessazione delle attività, ma al contrario come la premessa per un’espansione, coordinata dalla Associazione Culturale “Giordano Bruno”. Il contattismo di Bongiovanni, che si dichiara insieme stigmatizzato, interlocutore privilegiato della Madonna di Fatima e divulgatore del panteismo di Giordano Bruno, costituisce in effetti un unicum nel panorama ufologico internazionale.

Caratteri diversi ha NovaConvivia, le cui origini risalgono al 1980, quando a Genova, Giorgio Dibitonto vede un oggetto spaziale sospeso nell’aria da cui gli parla un personaggio che si rivela come l’arcangelo Raffaele della Bibbia. Animata da persone da anni impegnate a diffondere il messaggio del suo libro Angeli in Astronave, nel 1995 inizia le pubblicazioni la rivista NovaConvivia. Non si tratta peraltro di un’associazione né di un movimento religioso: una spontanea Unione di Preghiera unisce quanti si mettono all’ascolto dei messaggi degli “angeli in astronave”, ed è anche possibile, tramite l’abbonamento a una mailing list, ricevere ogni giorno un messaggio angelico nella propria casella di posta elettronica.

Unarius è la sigla di “Universal Articulate Interdimensional Understanding of Science” (“Comprensione della scienza universale, articolata e interdimensionale”), fondata in California da Ernest Norman (1904-1971) e dalla moglie Ruth (1900-1993) e diretta in seguito da Charles L. Spiegel (1921-1999) sulla base di messaggi extraterrestri. Molto noto in California per la pretesa di rappresentare sulla Terra la Confederazione Intergalattica, e per le sue colorite celebrazioni, in Italia Unarius è una piccola realtà, una delle molte che fanno capo all’esoterista milanese Athos Ubaldi.

Maggiori prospettive di crescita sembra avere la C.O.O.P. C.O.S.M.O. (Cooperativa Operante Opportunità di Pace Condivisione Olistica Simbiosi Multiplanetaria Organizzata), diretta a Pistoia da Anna Federighi, già allieva del maestro sikh a lungo vissuto, e morto, in Italia Baba Bedi XVI (1909-1993, padre dell’attore Kabir Bedi), quindi in contatto con Jerieff, il suo spirito guida, che le spiega di essere stato suo padre in una vita precedente (nel XIII secolo), quando entrambi hanno vissuto nella steppa russa, nonché con il solito comandante intergalattico Ashtar Shteran.

Il rapporto del CESNUR dedica un’appendice anche alla Associazione Astronauti Autonomi e ai Men in Red (MIR) – Collettivo di Ufologia Radicale, gruppi certamente non religiosi e anzi rigorosamente materialisti e di ispirazione marxista. Se gli Astronauti Autonomi credono a un’imminente fine del mondo cui sarà possibile sottrarsi solo autogestendo la costruzione di astronavi e sottraendola al monopolio capitalista, i Men in Red (“uomini in rosso”, espressione che fa il verso ai “Men in Black”, gli “uomini in nero”, che nell’immaginario ufologico (e nei film) sono gli agenti dei governi che cercano di nascondere la verità sugli extraterrestri) si pongono a valle di una poco nota ma non irrilevante tradizione di interesse marxista per gli UFO. Ipotizzano che si tratti di “compagni dello spazio”, venuti per aiutare i terrestri a salvarsi dalla “barbarie capitalista”. Con una sorta di argomento ontologico, si lascia intendere che il comunismo per definizione non può perdere: se sulla Terra sembra sconfitto, deve aver vinto in un luogo più importante, nei lontani domini della Confederazione Intergalattica, da cui oggi invia i suoi UFO ai terrestri.

Astronauti Autonomi e Men in Red sono una presenza ben radicata negli ambienti dei “centri sociali” e mostrano come gli UFO oggi si incontrino anche dove meno ci si aspetterebbe di trovarli. Curiosità? Non solo. Susan Palmer ricorda che già Jung riteneva che i culti dei dischi volanti avrebbero avuto un ruolo importante nel ventunesimo secolo, come escatologie religiose modernizzate per venire incontro alle paure dell’uomo moderno e al suo desiderio di conciliare vaghe aspirazioni al sacro e scienza, mettendo al centro di nuove mitologie “angeli tecnologici” che costituiscono la versione moderna del deus ex machina degli antichi.

Massimo Introvigne

fonte : CESNUR  Center for studies of new religions