UFO: La guerra dei mondi di Orson Wells

LA GUERRA DEI MONDI

di Orson Welles

Sessanta anni fa, la radiocronaca de “La Guerra dei Mondi”, di Orson Welles, gettò nel panico gli Stati Uniti.

1938.  Rivissuta in diretta una invasione aliena.

Sono le otto in punto della sera del 30 ottobre 1938. Le stazioni radio della CBS (Columbia Broadcasting System), una delle maggiori emittenti statunitensi, iniziano la trasmissione di uno sceneggiato radiofonico di Howard Koch, tratto dal famoso romanzo fantascientifico “La guerra dei mondi” di H. G. Wells. Si è molto esitato prima di mettere in onda questo programma perché la sua realizzazione, dovuta al regista e produttore radiofonico Orson Welles, era alquanto inconsueta; l’adattamento prevedeva infatti, nel corso del programma musicale della sera, l’inserimento di comunicati “live” identici a quelli trasmessi dal giornale radio.
Riviviamo ora insieme la diretta del programma radiofonico.

Siamo in onda.

Annunciatore: “Dalla Meridian Room dell’Hotel Park Plaza, di New York, vi trasmettiamo un programma musicale di Ramon Raquello e la sua orchestra. Ramom Raquello inizia con la ‘Comparsita’!”

(Si odono le prime note del motivo)

Annunciatore: “Signore e signori, vogliate scusarci per l’interruzione del nostro programma di musica da ballo, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio News. Alle 7:40, ora centrale, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount Jennings, Chicago, Illinois, ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute ad intervalli regolari sul pianeta Marte. Le indagini spettroscopiche hanno stabilito che il gas in questione è idrogeno e si sta muovendo verso la Terra ad enorme velocità. Dall’Osservatorio di Princeton il professor Pierson ha confermato le osservazioni di Farrell e ha descritto il fenomeno come qualcosa di simile a fiammate azzurre sparate da un cannone.
Torniamo ora alla musica di Ramon Raquello che suona per voi nella Meridian Room, dell’Hotel Park Plaza di New York”.

(Riprende il motivo musicale che termina dopo qualche minuto… rumore di applausi)

Annunciatore: “Ora un pezzo che incontra sempre il favore del pubblico, la popolarissima ‘Polvere di stelle’ eseguita da Ramon Raquello e la sua orchestra…”

(Musica)

Annunciatore: “Signore e signori, a seguito delle notizie riferite nel bollettino trasmesso pochi minuti fa, l’Ufficio Meteorologico Governativo ha pregato i maggiori Osservatori della nazione di seguire attentamente qualsiasi altro disturbo che si verifichi sul pianeta Marte. L’insolita natura di questi fenomeni ci ha indotti a richiedere il parere di un noto astronomo, il professor Pierson, dal quale ci attendiamo delle delucidazioni. Fra qualche minuto saremo collegati con l’Osservatorio Astronomico di Princeton, New Jersey. In attesa dell’intervista, riprendiamo la musica di Ramon Raquello e la sua orchestra”.

(Musica)

Annunciatore: “È pronto il collegamento con l’Osservatorio di Princeton, dove il nostro cronista Carl Phillips intervisterà per voi l’astronomo Richard Pierson. Ci trasferiamo dunque a Princeton, nel New Jersey”.

(Rumori confusi. Voci echeggianti)

Phillips: “Buonasera, signore e signori. È Carl Phillips che vi parla dall’Osservatorio di Princeton…”

Nel più assoluto verismo segue un’intervista con il professor Pierson sul pianeta Marte e i fenomeni segnalati sulla sua superficie. Poi viene data lettura di un messaggio pervenuto all’Osservatorio di Princeton.

Phillips: “Signore e signori, vorrei leggervi un telegramma indirizzato al professor Pierson dal dottor Gray, del Museo di Storia Naturale di New York. Il testo dice: “Ore 21:15, ora standard delle regioni orientali. I sismografi hanno registrato una scossa di forte intensità verificatasi in un raggio di 20 miglia da Princeton. Per favore, investigate. Firmato: Lloyd Gray, capo della Divisione Astronomica…”.

Ultimata l’intervista, lo studio di New York dà lettura di un bollettino speciale secondo cui, alle 20:50 circa, un oggetto fiammeggiante di grandi dimensioni, ritenuto un meteorite, è precipitato in una fattoria nei pressi di Grovers Mill, New Jersey:

Annunciatore: “Abbiamo subito inviato una speciale unità mobile e il nostro cronista, Carl Phillips, appena giunto sul posto, vi darà una completa descrizione del meteorite di Grovers Mill…”

Interrompendo il successivo programma musicale di Bobby Millette e la sua orchestra dall’Hotel Martinet di Brooklyn, l’annunciatore passa nuovamente la parola a Carl Phillips:

“Signore e signori è di nuovo Carl Phillips che vi parla dalla fattoria Wilmuth a Grovers Mill. Il professor Pierson ed io abbiamo percorso le 11 miglia da Princeton in dieci minuti. Bene, non… non so come cominciare per darvi una descrizione completa della strana scena che ho davanti agli occhi, qualcosa che assomiglia a una versione moderna delle ‘Mille e una notte’. Bene, sono appena arrivato. Non ho ancora potuto guardarmi intorno. Scommetto che è quello. Sì, penso che sia proprio quella la… cosa. Si trova proprio davanti a me, mezza sepolta in un’ampia fossa. Deve avere impattato con una forza tremenda. Il terreno è coperto di frammenti di un albero che l’oggetto ha investito toccando terra. Ciò che posso vedere dell’… oggetto non assomiglia molto a un meteorite, o almeno ai meteoriti che ho visto prima d’ora. Sembra piuttosto un grosso cilindro…”.

Seguono un’intervista con il proprietario della fattoria e quindi alcune domande al professor Pierson a proposito dello strano ronzio che sembra provenire dall’oggetto. Poi:

“Un momento! Sta accadendo qualcosa! Signori e signore, è terrificante! L’estremità dell’oggetto comincia a muoversi! La sommità ha cominciato a ruotare come se fosse avvitata! La cosa deve essere vuota all’interno!”

Voci: “Si muove!” “Guardate, si svita, si svita, dannazione!” “State indietro, là! State indietro! Lo ripeto!” “Può darsi che ci siano degli uomini che vogliono scendere!” “È rovente, sarebbero ridotti in cenere!” “State indietro, laggiù! Tenete indietro quegli idioti!”

(Improvvisamente si ode il rumore di un grosso pezzo di metallo che cade)

Voci: “Si è svitata! La cima è caduta!” “Guardate là! State indietro!”

Phillips: “Signore e signori, è la cosa più terribile alla quale abbia mai assistito… Aspettate un momento! Qualcuno sta cercando di affacciarsi alla sommità… Qualcuno… o qualcosa. Nell’oscurità vedo scintillare due dischi luminosi… sono occhi? Potrebbe essere un volto. Potrebbe essere…”.

(Urlo di terrore della folla)

“Buon Dio, dall’ombra sta uscendo qualcosa di grigio che si contorce come un serpente. Eccone un altro e un altro ancora. Sembrano tentacoli. Ecco, ora posso vedere il corpo intero. È grande come un orso e luccica come cuoio umido. Ma il muso! È… indescrivibile. Devo farmi forza per riuscire a guardarlo. Gli occhi sono neri e brillano come quelli di un serpente. La bocca è a forma di V e della bava cade dalle labbra senza forma che sembrano tremare e pulsare. Il mostro, o quello che è, si muove a fatica. Sembra appesantito… forse la gravità o qualcos’altro. La cosa si solleva. La folla indietreggia. Hanno visto abbastanza. È un’esperienza straordinaria. Non riesco a trovare le parole… porto il microfono con me mentre parlo… Devo sospendere la trasmissione finché non avrò trovato un nuovo posto di osservazione. Restate in ascolto, per favore, riprenderò fra un minuto…”

Se questo inizio emoziona anche quanti hanno ascoltato la presentazione del programma, in quelli che hanno acceso la radio solo in seguito (e che quindi ignorano trattarsi di una finzione) crea una comprensibile preoccupazione. Tanto più che nel breve intervallo, seguito alle ultime parole di Phillips, l’annunciatore della CBS comunica:
“Vi stiamo trasmettendo una descrizione oculare di ciò che sta accadendo alla fattoria Wilmuth, Grovers Mill, New Jersey…”
Chi è vicino a Grovers Mill si dirige nel punto indicato; moltissime altre persone si mettono in contatto con la polizia e le autorità. L’annuncio è stato tanto convincente che perfino un professore di Geologia dell’Università di Princeton si precipita sul posto con le proprie apparecchiatura per studiare il fenomeno.

Ma intanto Carl Phillips fa di nuovo udire la sua voce:
“Signore e signori, mi sentite? Eccomi qua, dietro un muro di pietra nel giardino del signor Wilmuth. Da qui posso vedere l’intera scena. Vi darò ogni dettaglio finché sarò in grado di parlarvi e di vedere. Sono arrivati nuovi reparti di polizia. Stanno organizzando un cordone intorno alla fossa: sono una trentina di agenti. Ma non c’è bisogno di tenere indietro la folla. È la gente stessa che si tiene ora a debita distanza. C’è un capitano che sta parlando con qualcuno. Non distinguo di chi si tratta. Oh, sì, credo che sia il professor Pierson. Sì, è lui. Ora si sono separati. Il professore si è diretto da una parte, è andato a studiare l’oggetto, mentre il capitano e due poliziotti avanzano con qualcosa in mano. Ora vedo cos’è, è un fazzoletto bianco legato a un bastone… Se sanno cosa significa… se sanno il significato di qualcosa… Aspettate! Sta accadendo qualcosa!”

(Un fischio seguito da un ronzio che aumenta di intensità)

“Un oggetto ricurvo sta uscendo dalla fossa. Sembra un piccolo raggio di luce riflesso su uno specchio. Che succede? Dallo specchio si sprigiona un raggio di luce… che si dirige verso gli uomini che avanzano. Li ha colpiti! Santo Iddio, li ha incendiati! Bruciano come torce!”

(Grida e suoni disumani)

“Ora ha preso fuoco tutto il campo.

(Un’esplosione).

“i boschi… le capanne… i serbatoi delle auto… si sparge dapertutto. Viene da questa parte… E a circa quindici metri, alla mia destra…”

(Uno schianto nel microfono… poi un silenzio mortale)

Convinti di aver udito le ultime parole del cronista, migliaia di ascoltatori si lasciano prendere dal panico. Una profonda inquietudine serpeggia nelle case mentre l’annunciatore, scusandosi per l’interruzione, passa poi la parola al Generale Montgomery Smith, comandante del Distretto Statale militare di Trenton, New Jersey.

Smith: “Ho ricevuto l’ordine dal Governatore del New Jersey di porre le contee di Mercer e del Middlesex, fino a Princeton verso ovest e fino a Jamesburg verso est, in stato d’assedio. Nessuno potrà entrare in quest’area senza uno speciale permesso rilasciato dalle autorità statali o militari. Quattro compagnie di Milizia statale stanno dirigendosi da Trenton verso Grovers Mill e aiuteranno l’evacuazione delle case comprese nell’area delle operazioni militari. Grazie”.

Poco dopo, il drammatico comunicato:
Annunciatore: “Signore e signori, devo riferirvi qualcosa di molto grave. Sembra incredibile, ma le osservazioni scientifiche e l’evidenza stessa dei fatti inducono a credere che gli strani esseri atterrati stanotte nella fattoria del New Jersey non siano che l’avanguardia di un’armata di invasione proveniente da Marte. La battaglia che ha avuto luogo stanotte a Grovers Mill si è conclusa con una delle più strabilianti disfatte subite da un esercito nei tempi moderni: settemila uomini armati di fucili e mitragliatrici sono stati sconfitti da una sola macchina degli invasori marziani. I superstiti sono solo centoventi. Gli altri giacciono sul campo di battaglia che si estende da Grovers Mill a Plainsboro, travolti e schiacciati dai piedi di metallo delle macchine nemiche o ridotti in cenere dal ‘raggio di fuoco’. I mostri controllano ora la parte centrale del New Jersey e hanno così tagliato in due lo Stato. Le linee di comunicazione tra la Pennsylvania e l’Oceano sono interrotte. Le ferrovie sono sconvolte e i servizi da New York a Filadelfia sospesi, salvo qualche treno che viene dirottato per Allentown e Phoenixville. Le autostrade dirette verso il nord, il sud e l’ovest sono affollate di gente terrorizzata. La Polizia e le riserve dell’Esercito sono incapaci di controllare la folla che fugge impazzita. Si ritiene che domattina i fuggiaschi avranno raddoppiato la popolazione di Filadelfia, Camden e Trenton. La legge marziale è stata proclamata in tutto il New Jersey e nella Pennsylvania orientale. Vi trasmettiamo ora direttamente da Washington uno speciale messaggio del Segretario degli Interni…”

Il Segretario: “Cittadini della nazione, non posso nascondervi la gravità della situazione in cui si dibatte il Paese, né la difficoltà che incontrano gli sforzi che il governo sta facendo per proteggere le nostre vite e i nostri beni. Vorrei soltanto ricordare a voi tutti ­ privati cittadini e pubblici ufficiali, a tutti insomma ­ l’urgente necessità di calma e di un’azione intelligente e fruttuosa. Per fortuna, questo terribile nemico è ancora confinato in un’area relativamente piccola e noi speriamo che le forze militari gli impediranno di uscirne…”

Ma le notizie che seguono sono tutt’altro che rassicuranti.

Un annunciatore: “Vi parlo dal tetto del Broadcasting Building, New York City. Le campane che udite suonano per invitare la gente a lasciare la città. I marziani si avvicinano. Si ritiene che nelle ultime due ore, tre milioni di persone abbiano abbandonato la città usando le strade dirette a nord. L’autostrada del fiume Hutchinson è mantenuta aperta al traffico motorizzato. Evitate i ponti per Long Island… sono spaventosamente intasati… tutte le comunicazioni con lo Stato del New Jersey si sono interrotte dieci minuti fa. Non esistono più difese. Il nostro esercito è distrutto… artiglieria, aeronautica, tutto è stato spazzato via. Questa può essere l’ultima trasmissione. Rimarremo qui fino alla fine. La gente si è radunata nella cattedrale, sotto di noi… per prendere parte ai servizi religiosi…”

È il panico generale. Chi ha ascoltato i comunicati si precipita nelle vie, gridando in preda a crisi isteriche, le strade che escono dalle grandi città vengono invase da migliaia di automobilisti che intendono sfuggire a tutti i costi agli invasori. Si verificano diversi episodi di violenza, mentre le persone dai nervi meno saldi si abbandonano a gesti disperati: un uomo anziano viene trattenuto a stento mentre si sta gettando da una finestra, una donna preferisce bere del veleno piuttosto che “essere vittima dei marziani”…

“Molto prima che la trasmissione finisse ­ riferiscono i ricercatori H. Cantril, H. Gaudet e H. Hertzog ­ la gente in tutti gli Stati Uniti piangeva, urlava, fuggiva freneticamente per scampare ai marziani”.
Nella casa di uno dei tanti, Joseph Headley, dichiara: “Quella danza delle streghe, aveva spezzato le gambe a tutti i componenti della nostra famiglia ancora prima che il programma fosse a metà… Mio fratello George non era in casa. Zia Grace, buona cattolica, si era messa a pregare con zio Henry. Lily sentiva un peso allo stomaco. Io non so che cosa facessi esattamente, ma so che pregai con più fervore di quanto avessi mai pregato… Ben presto ci ponemmo nelle mani di Dio…”

In molte città la gente comincia a radunarsi nelle chiese. Ogni tanto qualcuno arriva di corsa, aggiungendo nuovi particolari appresi per radio e quindi si accascia, in ginocchio, urlando, in una preghiera disperata. Nelle strade l’isterismo è all’apice. Treni, autobus, macchine private sono presi d’assalto con furia selvaggia. La gente non crede più neanche ai concitati comunicati che gli stessi dirigenti della CBS hanno iniziato a trasmettere, alle prime notizie dell’incontrollata reazione del pubblico, per chiarire che si è trattato solo di una finzione. Solo al mattino, all’uscita di quotidiani, tornerà la calma. Ma vi sono stati alcuni morti e parecchi feriti. I danni sono valutabili in milioni di dollari. La finzione radiofonica si era tradotta in una realtà da incubo. Quella stessa realtà che il mondo, precipitato nella Seconda Guerra Mondiale, avrebbe conosciuto pochi anni dopo. Orson Welles, comunque, aveva lasciato il segno.

Fonte: Dossier ALIENI ­ n. 13 (Luglio ­ Agosto 1998)