Da decenni vengono osservate luci misteriose che si muovono nel cielo e sopra i tetti della cittadina di Hessdalen in Norvegia. Gli enti scientifici delle nazioni europee hanno studiato il fenomeno senza giungere ad alcuna spiegazione. Una equipe della Commissione per l’indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation si è recata ad Hessdalen per raccogliere dati utili di prima mano con cui indagare sul fenomeno. I membri della Commissione, dopo numerosi tentativi di osservazione, sono stati testimoni diretti del singolare fenomeno. La loro testimonianza filmata di un avvistamento delle Earth Lights di Hessdalen apre ad ulteriori interrogativi sul misterioso fenomeno.
La valle di Hessdalen, nella Norvegia centrale, circa 500 Km a nord di Oslo, è da anni teatro di fenomeni straordinari. Oggetti luminosi, di solito sfere, di grandezza variabile tra mezzo metro e trenta metri di diametro, appaiono misteriosamente nel cielo, a bassa quota, si muovono, si spengono per riaccendersi in un punto poco lontano dando l’impressione di una traiettoria a scatti. Talvolta dall’unione di più sfere si formano disegni luminosi: grappoli, triangoli, rettangoli, ellissi che svaniscono nell’arco di pochi minuti. Altre volte una luce singola si sdoppia in due o più luci. Questo fenomeno che ha avuto numerosi testimoni tra gli abitanti della valle, ha attratto l’attenzione degli appassionati di ufologia e fantascienza ma anche dei ricercatori che hanno organizzato sul posto osservazioni strumentali. Verso la metà degli anni ’80 è stato attivato un progetto di ricerca dall’Østfold College di Sarpsborg, a cui si sono affiancati successivamente anche scienziati italiani. Si arriva così a realizzare nella valle una stazione permanente di osservazione e rilevazione strumentale dei fenomeni, il cosiddetto Blue box, in grado di rilevarne la comparsa, registrarli e compiere misurazioni di alcuni parametri fisici uscendo dall’ambito impreciso delle sole testimonianze. Le misurazioni effettuate, oltre a dare evidenza scientifica alle misteriose sfere, portano a risultati stupefacenti e mostrano l’impossibilità di spiegazione sulla base delle attuali conoscenze. La luminosità delle sfere richiede un’emissione di calore proveniente da una potente sorgente di energia che però deve avere un sistema di autoregolazione perché gli oggetti non si raffreddano a contatto con l’atmosfera. La luminosità è inoltre in grado di variare in modo notevole in meno di un secondo e tende ad aumentare anziché diminuire quando le sfere aumentano di volume. L’oggetto luminoso visto da vicino appare come un insieme di oggetti più piccoli che possono essere espulsi velocemente, in modo apparentemente spontaneo oppure in seguito all’incontro con una fonte di energia (laser o raggi infrarossi).
I fenomeni sono spesso caratterizzati da enormi emissioni di energia, si raggiungono potenze luminose fino a 100 KW che possono essere mantenute per diversi secondi e ripetersi nell’arco di un’ora. Le luci possono immergersi nell’acqua senza spegnersi e senza provocare effetti visibili sulla superficie o attraversare il suolo sterilizzandolo completamente lasciandovi microsferule di ferro depositate su una polvere leggermente radioattiva. I fenomeni sono correlati ad emissioni elettromagnetiche, producono una forte traccia radar e talvolta brevi emissioni radio nella gamma delle onde corte (HF). Va detto che questi fenomeni non si manifestano solo ad Hessadalen. Si hanno segnalazioni di Heart lights in oltre un centinaio di altri luoghi sul pianeta. Di questi, in almeno 35 casi, esistono documentazioni che fanno riferimento a dati rilevati strumentalmente (foto, video, rilevazioni magnetometriche, radiometriche, ecc). Per citare i più celebri: Marfa in Texas, Tagish Lake in Canada, Perm in Russia, Min-Min in Australia, Cluj Napoca in Romania, la montagna di Wu Tai Shan tra la Cina e il Tibet, Twente in Olanda, Boyle in Irlanda, Longdendale in Gran Bretagna ed altri. Anche in Italia abbiamo la nostra casistica: Sassalbo, i monti Sibillini, Valconca, e il monte Musinè, in Piemonte. Di tutti questi Hessdalen rimane sicuramente il sito più importante, sia per la quantità di avvistamenti e sia per la mole di analisi strumentali effettuate
Fonte : The Blog