Il 16° Simposio Mondiale sugli Oggetti Volanti Non Identificati e i Fenomeni Connessi (in realtà si tratta del 17° appuntamento del genere, se si considera l’importante meeting internazionale sul “caso Roswell” svoltosi a latere della terza edizione del simposio nel 1995), organizzato come sempre da Roberto Pinotti per il Centro Ufologico Nazionale italiano al Teatro Turismo di San Marino, affronta senza mezzi termini il problema degli UFO e degli alieni in rapporto alle Autorità costituite, che da oltre 60 anni guardano con inquietudine al problema di possibili visite alla Terra dallo spazio. In questi ultimi mesi (dopo l’ex-URSS, la Cina, l’Italia, il Belgio, la Spagna, il Cile, l’Inghilterra e poi la Francia, in cui il CNES presso il Centro Spaziale di Tolosa ha appena messo on line i circa 1600 casi raccolti dallo Stato) l’ultima novità ci viene dall’America Latina, dove la Presidenza della Repubblica dell’Equador ha appena aperto i propri archivi ufficiali ponendo i rapporti corredati di foto e filmati su YouTube. E sempre in America Latina abbiamo le sconcertanti testimonianze filmate raccolte dal giornalista televisivo Jaime Maussan, mostranti intere formazioni (o “flotillas”) eseguenti incredibili manovre nel cielo. Ma contributi importanti in campo aeronautico ci giungono anche a livello retrospettivo da paesi come l’Iran, mentre dalla Romania è giunta la notizia di un incidente aviatorio, in cui un “Mig 21” della NATO sarebbe addirittura stato danneggiato in volo da una “quasi-collisione” con un Oggetto Volante Non Identificato (OVNI). In Italia, invece, i casi ufficiali istituzionalmente raccolti dal Reparto Generale Sicurezza dell’Aeronautica Militare sono circa 400. Il pubblico convenuto si è in particolare appassionato alle relazioni dei relatori stranieri Cristina Aldea, Reinhard Habeck, Saahram Tootoonci e Paul Dorneanu. Le ultime notizie si riferiscono all’interesse degli ambienti dell’ONU al problema, in funzione del temuto “impatto” socio-culturale delle masse di fronte alla crescente presa di coscienza che il fenomeno è reale, tecnologico e di natura extraterrestre. Una prospettiva che innescherebbe una serie di complesse reazioni psico-sociologiche di difficile controllo (si ricordi l’incidente della trasmissione radiofonica di Orson Welles sui marziani in USA 70 anni fa) e che istituzionalmente si è finora cercato di dilazionare ovunque il più possibile con una prolungata politica di silenzio e di “top secret” sull’argomento. Ma ormai qualcosa sta cambiando. Le diffuse ammissioni dei Governi sul tema sottintendono forse che la “Grande Rivelazione” è alle porte?