AVVISTATO UFO AD AGRIGENTO ?
Valle dei Templi. Un ristoratore ha filmato un oggetto volante non identificato
Il racconto di Giampaolo Guarraci: “Emanava una luce fortissima e cambiava forma”
Agrigento. Un oggetto volante non identificato è stato ripreso per oltre tre ore da un ristoratore agrigentino, Giampaolo Guarraci. L’uomo era partito da Raffadali intorno alle 23,30 di venerdì scorso. Si era messo in macchina con la moglie e i suoi due bambini per recarsi nella Valle dei templi dove si trova il suo esercizio commerciale. “Mentre stavo guidando, ho notato un bagliore enorme – ha detto – ho pensato inizialmente a una stella molto luminosa. Mi sono fermato e con il telefonino cellulare ho scattato una fotografia, ma con risultati scarsi. Mi sono reso subito conto che non si trattava di una stella.Quell’oggetto, inizialmente a forma sferica, improvvisamente ha cambiato colore e si è trasformato in una sorta di asta che ha cominciato a saltellare”. L’uomo si è cominciato a spaventare. Rientrato all’interno dell’abitacolo si è diretto a gran velocità al ristorante. <<Ho constatato che quell’oggetto era ancora nel cielo e continuava ad emanare una luce fortissima e a cambiare sempre la forma – ha continuato Guarraci – appena sono arrivato al ristorante, ho preso la mia telecamera e portando al massimo lo zoom sono riuscito a riprendere uno spettacolo straordinario. Per altre tre ore ho notato quell’oggetto, che intorno alle 3,30 è scomparso del tutto>>.Guarraci non crede che si tratti dell’avvistamento di un ufo, però di sicuro non è un meteorite. La conferma è arrivata qualche ora più tardi quando il filmato è stato visionato da Antonio Vanadia, appassionato di ufologia. “E’ un filmato straordinario – dice Vanadia – che bisogna sottoporre a fisici esperti. Di sicuro, si tratta di un avvistamento ravvicinato di primo tipo. Quell’oggetto non è spiegabile, merita un’analisi approfondita”.
Autore: Gaetano Ravanà
Fonte: LA SICILIA, a pag. 10
La Stampa del 03/01/2007
NEW YORK
Gli alieni sono venuti a dare un’occhiata all’aeroporto di Chicago, oppure una dozzina di dipendenti della compagnia aerea americana United ha bisogno di vedere un buon medico? Nessuno stava cercando di rispondere a questa domanda piuttosto importante, fino a quando un giornalista curioso ha iniziato a porla in giro. Ora l’agenzia Usa per l’aviazione civile ha trovato questa soluzione di compromesso: si è trattato solo di uno strano effetto ottico. I protagonisti dell’avvistamento però non mollano: alcuni di loro hanno avuto anche <<esperienze religiose>> dopo l’evento, e non accettano di essersi sbagliati.Tutto è cominciato nel pomeriggio del 7 novembre scorso, giornata fatidica per gli Stati Uniti, che votavano per eleggere il nuovo congresso. Verso le quattro e mezza un dipendente della United ha notato qualcosa di strano nel cielo dell’O’Hare International Airport, uno dei più grandi e trafficati al mondo. Lui stava dirigendo un aereo verso la porta C17, quando ha alzato gli occhi: sopra la sua testa c’era un grande disco volante metallico di colore scuro, che galleggiava a circa cinquecento metri d’altezza, appena sotto il livello delle nuvole addensate alla periferia di Chicago. L’operaio della United si è stropicciato le palpebre, ma quando le ha riaperte il <<coso>> stava ancora là. A quel punto, piuttosto impaurito, ha lanciato l’allarme nella radio della sua compagnia.Diversi colleghi hanno sentito quella strana notizia e si sono affacciati. Alcuni erano piloti, altri hostess, altri ancora assistenti di volo a terra: tutta gente che ha una certa dimestichezza con aerei, aeroporti, e strani fenomeni atmosferici. I testimoni hanno concordato su un fatto: quello che hanno visto sopra l’O’Hare era un disco vero, immobile, e silenzioso.Qualche minuto dopo l’oggetto non identificato è sparito, volando verso l’alto. Lo spostamento è avvenuto con una tale energia, da aprire una specie di buco luminoso fra le nuvole.I testimoni sostengono che quando hanno rivelato la loro visione, i capi non li hanno presi sul serio. La United e la Federal Aviation Administration, cioè l’agenzia che regola il traffico aereo, li hanno interrogati, ma tutto è finito nel nulla.Nulla, fino a quando il giornalista del Chicago Tribune Jon Hilkevitch ha saputo la storia, e ha chiesto conto alle autorità. Sulle prime la United e la Faa hanno negato tutto, ma poi hanno scoperto che alcune conversazioni erano state registrate e quindi hanno ammesso la storia. Secondo loro, però, si è trattato di un falso allarme. I radar dell’aeroporto non hanno registrato alcun oggetto volante, nella zona non c’erano palloni per i rilevamenti meteorologici impazziti, e i militari non stavano conducendo esperimenti strani nei cieli di Chicago. <<La nostra teoria ha spiegato la portavoce della Faa Elizabeth Isham Cory è che si sia trattato di un fenomeno atmosferico. Il 7 novembre le condizioni erano perfette per prendere un abbaglio: nuvole basse, tante luci accese a terra. Quando queste luci si proiettano tra le nubi, alle volte capita di vedre cose strane.>>Craig Burzych, controllore di volo e membro del sindacato dell’aeroporto, ci scherza su: <<Volare per 7 milioni di anni luce fino all’O’Hare, e poi essere costretto a tornare indietro perché la tua porta è occupata, è semplicemente inaccettabile.>> I colleghi, però, non sono disposti a giocare. Loro si considerano esperti del settore, razionali, in possesso delle proprie facoltà mentali, e in buona compagnia, perciò chiedono inchieste e spiegazioni. Magari non si sarà trattato di una visita a sorpresa degli alieni, ma qualcosa di inusuale si è materializzato nel cielo di Chicago. Siccome questo qualcosa potrebbe creare problemi di sicurezza alle operazioni di uno dei più grandi scali mondiali, ritengono che sia il caso di indagare sul serio, senza scaricarli come pazzi lunatici. Gli avvistamenti sbagliati di ufo, per la verità, non sono infrequenti negli Stati Uniti. Le autorità hanno cercato di spiegare il fenomeno in varie maniere, ma decine di persone restano convinte che il governo abbia catturato una nave spaziale, e abbia nascosto i passeggeri alieni per studiarli. Anche Chicago, dunque, potrebbe avere presto un’attrazione turistica in più.
autore : Paolo Mastrolilli
fonte : http://www.centrostudifortiani.it/lastampa3.htm